Luca Mercalli, alter-torinese dell’anno
climatici nelle regioni montane; ha lottato contro la cementificazione e le grandi opere inutili; ha portato avanti la ricerca scientifica nel settore della metereologia e infine si è impegnato per la difesa delle aree marginali e minacciate da inquinamento e degrado.”
Dopo un saluto di un esponente del movimento No Tav ha parlato Marco Revelli che ha sottolineato come il premio per Virano è il premio della Torino più grigia e immutabile, della lobby che specula sulle grandi opere finanziate dai fondi pubblici, della politica che non offre prospettive, responsabile della situazione di cui si vedono gli effetti proprio in questi giorni con la rabbia delle tante facce della povertà che si scatenano alla cieca contro i simboli del potere.
Il premiato, molto lusingato, ha risposto ricordando le circostanze della vita che lo hanno portato a dedicarsi alle tematiche ambientali: la costruzione dello stadio delle Alpi, speculazione di nascita socialista, cattedrale di cemento talmente inadeguata persino per lo sport cui era dedicata da essere poi demolito; il vicino Palastampa ora in rovina e circondato da erbacce, rifiutato dagli stessi promoter musicali per i cui concerti era stato malamente concepito; poi le opere olimpiche costate un patrimonio ed ora inutilizzate, per le quali si sono abbattuti ettari di bosco. Poi ecco ancora l’Alta Velocità: “Quando si è arrivati al Tav non avevo ormai più dubbi su cosa avrebbe significato per l’ambiente… Tutte le precedenti grandi opere erano finite in rovina ma solo dopo aver devastato i boschi e la natura. Sappiamo bene che finirebbe nello stesso modo“.
Anche con Mercalli, la Torino migliore si è augurata di riuscire a prevalere sulle forze oscure che la condannano al degrado e ne dilapidano le risorse. (F.S.)