Una Valle per un’Italia pulita!

LA SOLIDARIETA’. C’è stato che di fronte all’attacco giudiziario con le imputazioni di terrorismo sono cadute tante remore dei sindaci sulla solidarietà, anche di fronte a forme di lotta che forzano la legalità: “Siamo tutti responsabili!” dice Plano alla folla, e persino il pacifico Patrizio, sindaco di Avigliana non trattiene la rabbia: “Abbiamo contro un intero sistema…L’obiettivo nostro deve essere di rompere tutti i piani” di chi vuole l’opera. E tutti si dicono disponibili alle iniziative di lotta contro i nuovi cantieri, con e senza fascia.
La sentenza contro Vair, Perino e Bellone è “un attentato alla democrazia!” che richiede un impegno di tutti per raccogliere in fretta la somma necessaria.
E’ chiaro a tutti che il rifiuto di ridiscutere il progetto sta a significare che è solo più la ragion di Stato che spinge avanti il Tav. Quindi è sempre vivo anche il No alle compensazioni.
L’accusa di terrorismo viene unanimemente ribaltata su chi manovra le campagne mediatiche e quelle giudiziarie: è terrorismo di Stato quello che si accanisce contro i valsusini con la violenza militare, giudiziaria e mediatica per favorire lo sperpero di denaro pubblico, la speculazione e la devastazione del territorio.
NUOVI SOGGETTI E ELEZIONI. C’è l’iniziativa autonoma dei sindaci per un’associazione dei sindaci della Valle se dovesse fallire il progetto di Società dei Comuni richiesto dalle nuove leggi e c’è l’appello di tutti, sindaci e forze politiche presenti (5 Stelle e Rifondazione Comunista) a serrare le fila per le scadenze elettorali che aspettano la Valle: il 25 Maggio devono vincere tutti i candidati No Tav su un programma di cambiamento del modello di sviluppo e di gestione dei beni pubblici, soprattutto nei comuni governati ora da maggioranze compiacenti, che svendono 20 anni di lotta al Tav per una rotonda, uno svincolo, una stazione: Susa, S. Antonino, Almese, Condove e Chiomonte. Vincere dappertutto in Val Susa mettendo da parte divergenze personali e sigle è l’indicazione politica condivisa.
Un’assemblea dunque ricca di contenuti politici che vede la Valle proporsi al Paese come punta di diamante dell’opposizione popolare e trova lo spazio anche per attaccare a tutto campo la legge elettorale di Renzi. L’assalto mediatico sul terrorismo, per quello che riguarda la Valle, è fallito, respinto e rinviato al mittente. Allo stesso tempo è ribadita la solidarietà a tutto campo con gli arrestati e i condannati, ed è confermato l’impegno a rinnovare la resistenza sia sul piano istituzionale che sul terreno con la giornata del 22 Febbraio. Non ci sono anarchici, terroristi, esterni: è un’unica comunità in lotta contro un sistema di potere corrotto che non riesce a dare prospettive credibili di cambiamento. C’è una nuova unità su basi più avanzate e su presupposti ben chiari che sembra dare già i suoi frutti a 24 ore di distanza con l’avvicinamento delle posizioni delle varie componenti a Susa per una lista unica. C’è insomma una forza che, pur subendo colpi senza precedenti, si può permettere di rilanciare l’iniziativa, di stabilire alleanze e di sottoporre al Paese proposte politiche. C’è da stupirsi se vogliono annientarla?